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Oronzo Maruccio: architetto, pittore

 

 

     Le riproduzioni e produzioni pittoriche di Oronzo Maruccio sono tutte eseguite rigorosamente a mano, dalla bozza iniziale al trattamento finale con specifiche vernici protettive; i supporti utilizzati sono la tela e il legno e le tecniche vanno dalla pittura ad olio, alla tempera, al pastello ed al colore acrilico.

     La serie di produzioni artistiche dal titolo "L'ORO DI TUTTI - icone moderne" ha come tema la rappresentazione di soggetti moderni o contemporanei legati in qualche modo alla religione cristiana, reinterpretando o traducendo modelli e sensibilità antichi.

     Le figure sono elaborate in maniera assai dettagliata tale da avvicinarsi un po' alla tecnica pittorica dell'iperrealismo, realizzate su una prima mano stesa ad olio o a tempera e la sovrapposizione di migliaia di piccoli punti dati a pastello, quasi come nelle odierne immagini digitali che sono formate da innumerevoli "pixel".

     Come in delle icone moderne, ma senza avere la presunzione di imitare quelle antiche, i soggetti in esse rappresentati sono immersi in uno spazio dorato, che è anche il filo conduttore comune a tutte queste produzioni, un po' come nell'arte bizantina che per secoli ha utilizzato gli sfondi d'oro che eliminano la scena, sopprimendo gli scorci architettonici o i panorami naturali ponendo così i personaggi in uno spazio indefinito e senza tempo attribuendogli, in tal modo, un'aura ultraterrena.

     Oro: simbolo di purezza e perfezione; simbolo di eternità, regalità e divinità; simbolo del sole.

     In queste creazioni sono inserite anche riproduzioni ispirate ad opere pittoriche di maestri della storia dell'arte dei secoli passati.

     I supporti adottati sono tavole in legno multistrato che ben si prestano al tipo di tecnica usata, picchiettio in punta di pastello ed incisioni con pirigrafo, che necessita quindi di una superficie ben rigida e non cedevole quale può essere una semplice tela.

     Le immagini dipinte diventano un tutt'uno con isupporti di fondo sui quali, di volta in volta, sono applicati od incastonati anche diversi elementi accessori che contribuiscono ad arricchire la composizione, realizzando così delle creazioni di squisita fattura.

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     Le “Annunciate”, in oro, in blu, in rosa ed in rosso, che riprende il titolo dal celeberrimo dipinto di Antonello da Messina, “l’Annunciata”, è una serie di quadri in cui è rappresentata la futura madre di Gesù nella circostanza dell’annunciazione, uno degli episodi più noti del vangelo, ma in una visione in cui l’Arcangelo Gabriele, che annuncia a Maria che rimarrà incinta e darà alla luce il Cristo, non compare nella scena in tutta la sua figura, bensì se ne percepisce la presenza solo dalle ali che si intravvedono e che smuovono l’aria agitando il manto o i capelli di Maria.

     La scena è focalizzata principalmente sulla figura della Madonna, bellissima, quasi sensuale, e di Lei si è cercato di immaginare e di fissare le diverse espressioni emotive nel momento di quell’apparizione improvvisa e che si presume possano essere state o di spavento o di incredulità, o di sorpresa o di remissione o finanche di fierezza, perché presagiva quello che l’angelo le avrebbe chiesto.

 

     Sempre presente è lo sfondo “dorato”, come nella precedente serie di dipinti, “L’oro di tutti”, che isola la scena dal mondo esterno e la colloca in uno spazio rarefatto e divino, poiché straordinario e soprannaturale è il momento.

 

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